Ti è mai capitato di ricevere una telefonata proprio mentre l’aereo chiude i portelloni, l’e-mail urgente del capo o di aver bisogno di connetterti e di chiederti se riuscirai a restare online dopo il decollo?
Quante volte ti è capitato di sentire l’annuncio “modalità aereo obbligatoria” e pensare: «Ma se c’è il Wi-Fi di bordo, perché devo ancora mettere lo smartphone in modalità aereo?»
Con l’arrivo di sistemi come Starlink Aviation e delle nuove reti aria-terra 5G, la connettività in cabina sta diventando veloce quasi quanto la fibra di casa, eppure le regole sul flight-mode non sono cambiate.
In questo articolo scoprirai come funziona davvero il Wi-Fi in aereo, perché il telefono deve restare in modalità aereo, quali tecnologie stanno rivoluzionando il settore dell’aviazione e del charter privato, e cosa può fare Flyness per garantirti video-call senza lag a 10 000 metri.
Preparati a sfatare miti e conoscere i prossimi passi dell’aviazione connessa.
Si può utilizzare internet in volo? Come funziona la connessione in cabina

Sì, oggi puoi navigare, chattare e perfino fare video-call in volo, ma non è il tuo telefono a “cercare” la rete cellulare: tutto passa da un’infrastruttura dedicata installata sull’aeromobile.
1. Router di bordo e rete interna
Appena sali, il tuo dispositivo vede una rete Wi-Fi con il nome dell’aereo o del servizio. Quel segnale proviene da un router/access-point posizionato in cabina, alimentato dall’avionica. Il router gestisce traffico, priorità e sicurezza, e indirizza i dati verso l’esterno.
2. Dal router all’antenna
Sul dorso della fusoliera o dentro un radome di coda (struttura protettiva a forma di cupola per antenne radar) c’è un’antenna:
- Aria-terra (ATG 4G/5G): fra i 3.000 e i 10.000 m di quota si collega a torri a terra; ottima su tratte europee brevi ma poco affidabile sulle sezioni più remote delle Alpi e sul mare aperto.
- Satellitare: in crociera la connessione sale nello spazio. Oggi coesistono satelliti geostazionari Ku/Ka e costellazioni LEO come Starlink Aviation.
3. Stazioni di terra e dorsale Internet
Il satellite o la torre ATG ritrasmette il flusso dati a un teleporto a terra, collegato a Internet in fibra; la risposta ripercorre lo stesso tragitto al contrario. In mezzo ci sono acceleratori di protocollo e cache di contenuti spesso richiesti in volo.
4. Pacchetti dati e priorità utente
Sui voli di linea il Wi-Fi è venduto “a ore” o “a MB”; nei voli privati e charter Flyness può prevedere un vettore con tecnologia di connessione avanzata e includere nella quotazione un pacchetto Wi-Fi illimitato.
L’equipaggio ha un cruscotto per dare priorità, ad esempio, alla cabina passeggeri rispetto agli impianti di bordo o per bloccare lo streaming se la banda scende sotto la soglia di servizio garantita.
Risultato: finché rimani collegato al Wi-Fi dell’aereo (e non al tuo 5G), puoi usare internet in volo in modo stabile e sicuro, con prestazioni che, sui jet privati più moderni e gli aeromobili commerciali di ultima generazione, si avvicinano a quelle di un ufficio con fibra.
Connessione aerea: Wi-Fi di bordo e rete cellulare del dispositivo

In aereo, il Wi-Fi di bordo sfrutta le stesse frequenze a 2,4 GHz e 5 GHz di un router domestico, ma l’impianto è integrato nell’avionica di cabina: il traffico passa attraverso un firewall aeronautico e resta isolato dai sistemi di navigazione e di controllo. Il router è calibrato per erogare potenze molto basse e garantire copertura uniforme senza “irraggiare” l’elettronica sensibile dell’aereo.
Il modulo 4G/5G di uno smartphone, invece, opera su bande diverse e adotta algoritmi di ricerca rete che aumentano la potenza trasmessa quando manca un segnale a terra. Se non viene disattivato può generare picchi brevi ma intensi che, sommati a quelli di decine di dispositivi, disturbano i ricevitori radio di bordo o le microcelle aeroportuali.
Per questo, al momento dell’imbarco, l’equipaggio chiede di attivare la modalità aereo: lo smartphone spegne i trasmettitori cellulari (e Bluetooth ad alta potenza) e riaccende solo il Wi-Fi, che si aggancia alla rete dell’aeromobile.
Nei paragrafi successivi vedremo nel dettaglio perché questa procedura resta obbligatoria e quali nuove tecnologie – da Starlink alle reti aria-terra 5G – stanno rivoluzionando la connettività in volo senza compromettere la sicurezza.
Perché la modalità aereo è ancora obbligatoria
Prima di addentrarci nelle novità satellitari e nei pacchetti dati “flat”, fermiamoci un istante su quella richiesta che il comandante ripete prima del decollo: «Attivate la modalità aereo, per favore». Se il Wi-Fi funziona e le cabine dei jet privati sono sempre più connesse, perché dobbiamo ancora disattivare il 4G/5G?
La risposta sta in un mix di normative EASA, buon senso operativo e qualche episodio di interferenza poco noto al grande pubblico.
Entriamo nel dettaglio.
Regole EASA in vigore
Le norme europee per i dispositivi elettronici portatili (PED) – riassunte in AMC 20-25 e nella guida pratica GM3 CAT.GEN.MPA.140 – stabiliscono che un telefono può rimanere acceso solo se il suo trasmettitore cellulare è disattivato oppure se l’aeromobile ha ottenuto una specifica certificazione di immunità RF. In assenza di tale prova, il comandante può ordinare lo spegnimento totale nelle fasi critiche di volo (taxi, decollo, atterraggio) e resta responsabile di eventuali eccezioni (per es. dispositivi medici).
Interferenze documentate
Il Safety Bulletin 01/2024 l’European Cockpit Association ha registrato 48 segnalazioni di “ping” 4 G/5 G captati nelle cuffie dei piloti durante il decollo: eventi che non hanno compromesso la sicurezza, ma che possono distrarre l’equipaggio o saturare i ricevitori VHF se molti telefoni trasmettono contemporaneamente.
perché il dibattito mediatico non cambia la normativa.
Titoli come «Non c’è più ragione per imporre la modalità aereo» (Il Post, 29 febbraio 2024) alimentano l’idea che l’obbligo sia superato, ma in realtà l’agenzia europea mantiene la prescrizione finché tutte le flotte non saranno verificate per la piena immunità RF (la capacità dell’apparecchio di funzionare correttamente in presenza campi elettromagnetici esterni modulati) – requisito che, a oggi, riguarda solo una piccola percentuale di velivoli di nuova generazione.
Internet in volo e connessione aerea
Attivare la modalità aereo spegne i trasmettitori 4 G/5 G, NFC e Bluetooth ad alta potenza; puoi poi riaccendere solo il Wi-Fi per collegarti alla rete dell’aeromobile, che opera su canali gestiti dall’avionica e filtrati da firewall aeronautici. Così rimani online senza introdurre interferenze indesiderate nei sistemi di bordo.
Le nuove tecnologie di connettività 2025-26: da Starlink a Gogo Galileo

Il cielo sta cambiando più in fretta di quanto immaginiamo (lo abbiamo già visto in questo articolo: Come l’innovazione tecnologica sta cambiando i viaggi aerei ): nell’arco di dodici mesi, la larghezza di banda disponibile su un volo privato è passata da “basta per leggere le mail” a “possiamo fare una video riunione in HD mentre sorvoliamo il Baltico”.
Vediamo insieme quattro innovazioni che, già da questo inverno, stanno ridisegnando il modo di lavorare (e rilassarsi) a 10 000 metri, con un occhio ai vantaggi concreti per chi noleggia un aereo charter all-inclusive.
Starlink Aviation: la fibra in quota
I primi jet europei certificati Starlink – Embraer Legacy e alcuni Global 6000 – hanno iniziato a volare nell’estate 2025.
L’antenna “flat” aggancia i satelliti LEO di Starlink con latenze sotto i 100 millisecondi e velocità che superano gli 80 Mbps reali. Per il passeggero significa Zoom senza freeze, upload di file pesanti su cloud aziendale e streaming 4K senza buffering.
Gogo Galileo e la rinascita della banda Ka
Se la rotta prevede lunghi tratti oceanici o regioni polari – dove Starlink non è ancora full-mesh – entra in gioco Gogo Galileo.
Il nuovo modem Ka-band utilizza satelliti geostazionari di ultima generazione e, rispetto alle vecchie soluzioni Ku-band, taglia la latenza fino al 40 %. Aeromobili Praetor 600 e Falcon 2000 retrofit con questo tipo di connessione sono già in servizio.
EAN: il 5G che copre (quasi) tutta l’Europa
Per tratte intra-UE inferiori alle due ore, come, ad esempio, una tratta Milano–Parigi o Roma–Vienna, la rete ibrida EAN (European Aviation Network) sfrutta un dorsale terrestre 4G/5G che dialoga con l’aereo a bassa quota. La latenza e la velocità disponibili sono più che sufficienti per Teams, VPN e upload di report al volo, con costi dati inferiori del 30 % rispetto alle soluzioni satellitari tradizionali.
Antenne multi-orbita: il futuro “plug & play”
Collins Aerospace, Satcom Direct e Intelsat stanno certificando antenne elettroniche piatte capaci di commutare al volo fra satelliti LEO, MEO e GEO. Il rollout sui large-cabin (Falcon 10X, G700) partirà nel 2026.
Risultato: connettività ininterrotta da Reykjavik a Città del Capo, senza handshake visibili per l’utente.
Come si sta adeguando il settore charter aereo

Il salto di qualità nella connettività non è “solo tecnologia”: quando la connessione aerea diventa un’esigenza primaria, Flyness offre vettori che possano garantire un servizio di connessione avanzato che si traduce in vantaggi molto concreti.
- Viaggi di lavoro in jet executive: l’aereo diventa una vera sala riunioni: puoi effettuare call già durante il rullaggio, condividere slide in cloud e chiudere un contratto prima ancora di atterrare.
- Incentive e team sportivi su aeromobili commerciali: puoi usufruire di contenuti multimediali senza intoppi, creare una connessione di gruppo per lanciare quiz gamificati, usufruire di playlist condivise, effettuare breifing. Gli organizzatori possono caricare in cloud le room-list aggiornate e condividerle con lo staff a terra prima ancora di toccare la pista.
In sintesi, con Flyness la nuova connettività non è un optional tecnico ma un vantaggio operativo: per i manager significa trasformare le ore di volo in ore di lavoro remunerative; per gruppi aziendali o sportivi vuol dire accendere l’entusiasmo prima ancora di atterrare.
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Gli obblighi (e le buone pratiche) del passeggero

Hai scelto un aereo privato per guadagnare tempo, non per perderlo in problemi di connettività o di sicurezza. Eppure, che tu sia CEO, atleta o event-planner, ci sono ancora piccole regole da rispettare per volare in tranquillità e sfruttare al meglio il Wi-Fi di bordo.
Ecco un breve promemoria da tenere a portata di mano prima di allacciare le cinture.
- Modalità aereo on, Wi-Fi on
Appena ti siedi, attiva la modalità aereo: spegne 4G/5G, NFC e Bluetooth ad alta potenza. Subito dopo riaccendi il Wi-Fi e collega il dispositivo alla rete dell’aeromobile. È l’unico canale controllato dall’avionica e approvato da EASA. - Cuffie e periferiche a basso impatto
Preferisci cuffie Bluetooth low-energy: evitano picchi RF e non saturano la rete. Evita speaker portatili o hotspot LTE personali: possono interferire e, peggio, infastidire gli altri passeggeri. - Scarica prima, navighi meglio
Film, presentazioni pesanti, update software: mettili in cache prima del decollo. Così liberi banda per video-call e cloud collaborativi durante il volo. - VPN e password lunghe
Anche se il router di bordo è protetto da firewall aeronautici, usa sempre una VPN aziendale e password robuste: la crittografia end-to-end tutela file riservati e dati clienti. - Rispetto delle fasi critiche
Taxi, decollo e atterraggio restano momenti in cui il comandante può chiedere di spegnere del tutto i dispositivi. È raro, ma la sicurezza viene prima di tutto: segui le istruzioni, poi torni online non appena il segnale “cintura” si spegne.
Rispetta queste buone pratiche e il Wi-Fi di bordo diventerà un’estensione naturale del tuo ufficio (o del tuo lounge pre-evento).
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